"Questo blog nasce dall'esigenza e dalla voglia di condividere l'esperienza lungo le strade che portano dalla Francia all'oceano Atlantico. Sarà la trascrizione degli sfoghi,degli appunti e dei pensieri che mi accompagneranno durante i 30 giorni di cammino da Saint Jaen Pied de Port a Santiago de Compostela e i 3 dalla cattedrale spagnola a Capo Finisterre. Potrà essere l'occasione per non affrontare totalmente in solitaria questa esperienza ma per camminare un po' tutti assieme, ognuno con il suo zaino metaforico, ognuno con i suoi perchè, le sue motivazioni, le sue necessità! Buen Camino para todos y buena lectura!"

Dopo quasi un anno di inattività "letteraria", se così possiamo avere la pretesa di definirla, e alla vigilia di un'altra esperienza intensa e profonda come quella di volontariato a Mlali in Tanzania, trovo giusto e significativo tornare a far vivere il blog che mi ha accompagnato in quello che è stato il cammino che più di ogni altro ha segnato in maniera indelebile la mia vita.



domenica 4 novembre 2012

un buon non compleanno....



Iniziamo a mettere i puntini sulle I....come ogni anno torna puntuale la festa del compleanno del prof. Quest'anno l'evento sarà celebrato in data Venerdì 9 Novembre (si ricorda compleanno 5 novembre), e come al solito, avrà come scopo, più che festeggiare il sottoscritto, quello di unire le varie realtà della mia vita, dagli scout, al calcio, agli amici di sempre e a quelli conosciuti da poco....il tutto cercando il miglior compromesso scacciacrisi-riempi stomaci- ribalta cervelli, e sfruttando uno dei luoghi che hanno accompagnato tante fredde e calde domeniche sera negli ultimi anni....così dopo due anni in cui la casa dell'evento è stato il buon vecchio "Frammenti e trame" la serata si trasferisce presso la pizzeria le Panche...
Il programma dell'evento sarà il seguente:
Ritrovo ore 21.45 pronti per iniziare a mangiare (per conciliare con i duri allenamenti a cui il Castello ci sottopone)
Il menù sarà il seguente:
-Antipasto misto (affettati e crostini toscani, polenta e porcini, coccoli, crudo e stracchino )
- Tagliata rucola e grana e patate fritte
-Dolce (probabilmente tiramisù, ammesse poche eccezioni);
-Caffè e ammazza caffè
-Vino illimitato, acqua a pagamento;
Per l'occasione ci sarà anche un karaoke al quale siamo chiamati a partecipare facendo degenerare le serata e smantellando il locale;
Per il prezzo è stata stipulata una convenzione:
Fino a 25 presenti =20 euro;
da 26 a 35= 19 euro
oltre 35 = 18 euro
Motivo in più per partecipare numerosi!!
Necessaria conferma quanto prima!!!
Vi aspetto!!

Tiago

martedì 16 ottobre 2012

"Cuando de nada no sirve rezar.."

....la nostra più grande preghiera, noi, pellegrini verso Santiago la dedichiamo a te... 

ADDIO MIKI





"Caminante, son tus huellas
el camino y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante no hay camino
sino estelas en la mar…"

lunedì 20 agosto 2012

terra di dove finisce la terra.....

Finisce un viaggio, termina una parte di un cammino, si conclude un'esperienza di vita unica, sensazionale, probabilmente irripetibile, sicuramente ineguagliabile perche' ogni viaggio ha una storia a se! Ne esco un uomo cambiato, un uomo arricchito, felice, consapevole maturato.....e' bello tornare a casa!!!








CAMINANTE NO HAY CAMINO

giovedì 16 agosto 2012

con gli occhi puntati verso l'orizzonte...direzione Oceano Mare

Il consumismo, il turismo, il commercio, il giro di interessi che ruota attorno al cammino di Santiago, che lo rende un qualcosa alla moda, un qualcosa di "figo", un qualcosa che porta una cifra come 12.000 pellegrini nell'arco degli ultimi 6 giorni svanisce. All'improvviso, cosi' come all'improvviso si era manifestato, cosi' come all'improvviso orde di camminatori avevano iniziato a riempire gli albergue e le strade della Galizia in direzione Santiago a caccia della famosa "Compostela". E' cosi' il Signore a riportare e a rendere tutto nuovamente magico, nella sua manifestazione piu´ classica, quella eucaristica. La cerimonia dell'assunzione del 15 agosto, i canti in latino, un chiesa gremita di veri cristiani, il botafumerio, l'enorme incensiere che si muove con movimento armonico lungo la navata della cattedrale spinto da un nuovolo di uomini, e poi noi....noi uomini e donne del cammino che si riuniscono.Si, perche' il 15 agosto davanti alla cattedrale ci siamo proprio tutti...c'e´Carletto (dimagrito 10 kg) con Franco, c'e´il giudice ungherese Joelt, c'e´ la canadese Barbara,Christine, Arthur,gli scout di Treviso e Torino, noi amici del cammino uniti ancora una volta nell'ultimo abbraccio proprio la dove tutte le nostre strade erano dirette dal giorno in cui ci siamo conosciuti. E poi...si parte di nuovo...direzione il mare...l'oceano...oceano mare....e il cammino torna silenzioso, torna primitivo, la pioggia bagna il terreno, il bosco ci impedisce di scorgere la luce...e poi intorno, ruscelli, vento, paesaggi e tanta liberta´che permette di riacquisire la pace e la gioia di camminare...la gioia di vivere. Si torna a vivere la vita con spensieratezza, quella spensieratezza che la Galizia un po' porta via. Si torna a dormire in terra perche´non si ha la fretta di sistemarsi negli albergue, a prendersi il tempo necessario per ogni cosa durante il cammino...si torna a camminare in maniera gioiosa, spensierata allegra...perche' si, adesso davanti a noi abbiamo poco...poco o nulla...sicuramente un grande, immenso Oceano mare!

"Perché nessuno possa dimenticare di quanto sarebbe bello se,
per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi.
E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume
- immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una sola parola, addio.
Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita.
E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente,
si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare.
Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente umano.
Basterebbe la fantasia di qualcuno - un padre, un amore, qualcuno.
Lui saprebbe inventarla una strada, qui, in mezzo a questo silenzio,
in questa terra che non vuole parlare.
Strada clemente, e bella. Una strada da qui al mare."



Alessandro Baricco, Oceano mare


mercoledì 15 agosto 2012

lo strano cammino di Santiago....il cammino delle persone comuni
































Un passo lungo 800km sul meraviglioso cammino della vita!

 
SANTIAGO DE COMPOSTELA 14 AGOSTO 2012 ORE 9.35


Arrivare, sentire che i passi che stai percorrendo cominciano ad assumere un sapore diverso; che la distanza non ha piu´valore perche' il cuore e la mente campano di tutt'altro. Iniziare a scorgere i riferimenti che solo in foto e nei sogni fino a quel momento conservavi come impressi in maniera non nitida, sfumata e tutta da delineare. Arrivare dopo 30 giorni di cammino, arrivare dopo essersi ricongiunti al gruppo, si perche' il cammino ha riservato il suo ennesimo regalo facendo si che a svegliarmi dal descanso pomeridiano fossero Pietro e Matteo sulle note de "La strada" dei Modena City Ramblers, reduci da una giornata di cammino sotto l'acqua per recuperare km e raggiungere le porte di Compostela insieme. Arrivare e' riconciliare lo spirito e la mente che per tanti km hanno sofferto, gioito, goduto dell'essenza della vita. Arrivare e´restare senza parole davanti a quello che si e' fatto e a quello che il Signore ci ha dato la possibilita´di vivere.
Arrivare e´restare senza parole; pensare per due giorni a cosa poter scrivere e poi trovarsi davanti ad una tastiera e cancellare ripetutamente le frasi che via via si va iniziando. Arrivare e´far riaffiorare tutti i pensieri, le sensazioni, le esperienze e le emozioni vissute e iniziare a riordinarle. Arrivare e´capire che tutto e´possibile se il cuore e la mente.....se "la testa e il cuore"....lo vogliono. Arrivare e´osservare e comprendere che il Cammino di Santiago non e´altro che una grande palestra di vita. Una palestra dove allenare lo spirito ad essere una persona migliore, attenta alle necessita´degli altri, dei compagni di cammino che per tanti giorni scandiscono il passo a fianco a te, e di quelli con i quali inveci con condividerai niente piu´che un cafe´con leche al primo bar mattutino incontrato nella tappa. E´essere sempre disposti a cogliere cio´che la vita e soprattutto le persone sono in grado di offrirci, ognuna con le sue esperienze, le sue caratteristiche, le sue criticita´,i suoi difetti, ognuna con il suo bagaglio di vita da condividere. Una palestra nella quale compierere un unico grande passo lungo 800 km sul meraviglioso cammino della vita!

domenica 12 agosto 2012

arrivera' la fine ma non sara' la fine...

eravamo sulla vetta di o cebreiro,eravamo carichi di soddisfazioni,di emozioni per l'ascesa al gigante che porta il cammino in terra di galizia.E come un sogno lubgo 4 giorno ci risvegliamo a poco piu' di 40 km da Santiago!un giorno di cammino in teoria,due secondo la nostra pianificazione delle tappe.Due per tornare a vivere alla moviola un cammino che in terra gallega si e' fatto inflazionato,turistico...demasiado!!file di turigrini,come vengono definiti dai pellegrini che muovono i loro passi verso santiago da molto,molto lontano,con i loro zainetti da gita delle medie affollano i sentieri degli altopiani di galizia.Riusciamo a sfuggire un po' al tran tran da 'compostela' allungando l'itinerario con una deviazione al monastero di Samos che appare dopo un paio di ore di cammino in un verde bucolico che permette alla mente di tornare a sognare.E' proprio li che iniziano le nostalgie,che inizia la conzapevolezza che si sta avvicinando la conclusione di un'avventura stupenda.Una avventura che regala e regalera' ancora moltissimo;dalla grigliata con il clan di Torino che contribuisce ad alimentare la nostalgia per un mondo che sento radicato dentro me,alle chiacchiere notturne con compagni di viaggio che non ne vogliono sapere di andare a letto e lasciarsi sfuggire le emozioni che un cielo stellato regala a chi ha tanto faticato da ormai tanti giorni,dalla pioggia che finalmente bagna il nostro cammino e benedice i nostri passi,al polpo da Ezechiele mangiato alle 9 di mattina che mette a dura prova le mie capacita' digestive,lasciandomi tutto il giorno spossato.Arrivera' la fine,ma non sara' la fine...perche' emozioni come queste rimarranno sempre impresse nei cuori di coloro che con fede e umilta' hanno saputo coglierle fino al midollo!

mercoledì 8 agosto 2012

il passato non si puo' cambiare, il futuro non esiste, adesso viviamo...

Si parte con un po' di apprensione, la paura di non ristabilirsi dal dolore, la paura di dover accorciare il cammino previsto, il timore di non riuscire a farcela. Si parte con tanta speranza. Si parte con un preghiera. Una preghiera lunga di giorni che ci portano da Astorga fino a Ponferrada. Una preghiera che riecheggia nell'eucarestia vissuta all'albergue parrocchiale di Foncebadon, ai piedi della Cruz de Hierro. Un preghiera che investe le vallate e le montagne che finalmente tornano a farci compagnia dopo settimane di altopiani. Una preghiera che ha i suoni del vento, degli animali da pascolo che popolano gli illimtati campi, degli uccelli che sorvolano i cieli, del rotolare delle piede mosse dai nostri incessanti passi. Una preghiera che la nebbia che accompagna la salita alla Cruz de Hierro di questa mattina fino a ricongiurngersi con il cielo e con Qualcuno che lassu' guida i nostri passi. Una preghiera che trasmette passione nelle pizzicate delle chitarre che ci fanno compagnia negli ultimi giorni assieme agli amici torinesi, triestini, spagnoli, ungheri, ucraini. Una preghiera che salva un pellegrino che cade durante la notte dalla litera procurandosi la frattura di 4 costole. Un preghiera che spero possa arrivare a tutte le persone a cui l'ho rivolta. Che possa servire ad alleviare un dolore, a portar via una brutta malattia, a dare forza a chi vive un momento di difficolta o deve compiere una scelta importante dalla quale dipende il futuro. Una preghiera che parte dal mio cuore nel punto piu´alto cel cammino, che questo enorme palo di legno sormontato da una croce di ferro sembra collegare direttamente al cielo....ma che raccoglie le preghiere di tutti voi...tutti voi che state dentro a questo mio cuore e siete la mia gioia di vivere!Un preghiera che possa far rifelttere ma senza rancore su un passato che non possiamo ormai piu´cambiare ma dal quale dobbiamo solamente imparare. Una preghiera che accompagna le lunghe passeggiate nella provincia del bierzo,tra vignieti,sorrisi,canzoni.Una preghiera che sembra non essere ascoltata quando si hanno dei momenti di stanca, di tristezza,di solitudine;momenti nei quali scegli di partire da solo,fermarti in una chiesa e cercare ancora conforto nel Signore che guida i nostri passi e ricongiunge la mia strada solitaria con quella dei miei attuali compagni.Quella strada fatta di vallate,di baebecue saltati che redimono l'entusiasmo che muoveva il nostro peregrinare in direzione Pereje,di serate che si risolvono con una telefonata e finiscono a chiacchierare con persone di tutte le lingue e le personalita'.Quella strada che ha il battito del pulsare delle stelle nella notte che accompagnano la nostra ascesa mattutina al temutissimo quanto incantevole o cebreiro.Ascesa che sembra separarci da Israel,padre di famiglia dall'eta' di 19 anni e padre di 3 bellissimi bambini.La sua caviglia sembra dire 'basta',ma la sua forza di volonta' e' immensa come il suo cuore e le parole 'sono qui per te' con le quali mi saluta nel bar ai piedi della vetta dove sono a consumare una meritatissima tortiglia spessa come un divanetto,mi riempiono il cuore di sensazioni e gioie che neanche gli straordinari monti di galizia,le stupefacenti valli e gli immacolati ruscelli riescono ad eguagliare.Il presente si chiama Cebreiro,ha il profumo di soddisfazione,di vittoria,di amore,di amicizia...il profumo di vita che solo il cammino di Santiago puo' custodire. 
Cit."el pasado no se puede cambiar,el futuro no existe,ahora me duollen las piernas y vamos a comer un pinchos" F.Javier Iturralde

sabato 4 agosto 2012

caminante no hay camino, se hace camino al andar...

"Se vuoi cambiare il mondo fallo, non dire di volerlo fare"...si apre con queste parole la giornata di oggi.Parole di un ragazzo che vive in cima all'alto che occorre scollinare prima di ammirare la cattedrale di Astorga, in un edificio occupato e organizza ristoro a donativo per pellegrini. Un posto veramente affascinante, carico di emozioni, di storia, di storie, carico di esperienze, carico di condivisione di familiarità, di amicizia. Parole importanti, parole che riecheggiano nell'anima e che fanno riflettere su i perchè delle azioni che compiamo durante una giornata. Parole che fanno riflettere se il nostro parlare spesso e volentieri non è solamente un modo per evitare di agire. Parole che se prese nella giusta maniera caricano di forza il cuore. Una bandiera scout posta qualche settimana fa da un gruppo francese sventola fissata tra le rocce, nell'aria riecheggia una canzone musicata da Juan Manuel Serrat e che riprende in musica una poesia di Antonio Machado, il paesaggio intorno è tornato a farsi piu' montanaro, la vegetazione, i colori, i sapori...sono le montagne che precedono le prossime ascese alla Cruz de Ferro e al temutissimo O Cebreiro.Tutto il resto è sorriso, è amicizia, è preghiera e, oggi si, anche tanta sofferenza. Un problema muscolo tendineo alla gamba destra mi spinge a non forzare i tempi e a sostare ad Astorga dove inoltre mi faccio controllare dal consultorio medico,prognosi:2 giorni senza camminare per infiammazione muscolo tendinea dei gemelli e degli adduttori.....si avoglia!!Caldo umido alla Taurasi e passa tutto...domani in marcia verso Foncebandon. Javier segue la sua strada per guadagnare km sulla tappa di domani. Ci lasciamo con un sentitissimo abbraccio e un saluto molto fantasy: all'alba del secondo giorno mira ad est....io sarò li!!Ad Astorga inizia ancora una nuova parte del cammino...nuove persone da conoscere, nuove vite, nuove esperienze, nuovi sentimenti da condividere, altre e nuove mense da condividere perchè non esiste un cammino scritto, un cammino impostato sulle guide, sulle mappe, sui segnali dei cartelli posti lungo la carrettera...se hace camino al andar!!

Hasta luego!

Tiago

venerdì 3 agosto 2012

a casa como siempre...

Partenza notturna dal Burgo Ranero, la direzione e´ Leon (39,7 km) e la sveglia suona alle 4. Con Javier affrontiamo l'ultima mesetas lunga 13 km immersi nell'oscurita´, attenuata solo da una bellissima luna piena che lascia l'ebrezza di poter osservare, di notte, la propria ombra. Una sensazione probabilmente ovvia e che avre´vissuto un sacco di volte nella vita, ma che mai come in questi favolosi 13 km ho sentito mia;il confronto con l'ombra delle giornate passate sotto il sole a camminare e´forte, e l'alternarsi all'alba della luce della luna con quella del cerchio solare ha regalato lunghi momenti di magia. Il resto della camminata si svolge a ritmo serratissimo, nostro marchio di fabbrica nei giorni "despues" la malattia. Con Javier sta nascendo un'amicizia sempre piu´forte e importante, fatta di scambi, condivisioni, fede. Parliamo di tutto, da Inisesta a Vasco Rossi, da Pablo Neruda e Super Mario, passando per la tecnologia Apple e per dei trattati di matematica analitica circa lo studio della finzione iperbolica e parabolica.A Leon le facce che si sussguono in ostello poi sono quelle dei compagni incontrati fin oggi. Allora ci sono Federica e Ivana che hanno accorciato col pulmann pur di arrivare e guadagnarsi l'attesissima foto davanti alla cattedrale; c'e´Michela che giunge da Bercianos maculata dalle vesciche ma a denti stretti e con tanto coraggio; ci sono Gianluca, Marco, Stefano, anche loro reduci da disturbi fisici; c'e´Pierluigi e con loro tanti e tanti altri volti del cammino tra i quali la mia attenzione si sofferma su quelli di una famiglia ciclisti di Girona, madre, padre (Felix, detto il pirata di Catalugna..ogni riferimento a persone o cose e´puramente casuale) e il piccolo Arnau...beh, nelle loro vacanze da 3 anni a questa parte stanno percorrendo in bici lo strano cammino di Santiago....questa scena, dopo giorni che condividevo gli ostelli con loro e che avevo imparato a conoscerli e a parlarci mi ha fatto molto riflettere; e mi ha fatto riflettere su quanto siano importanti le opportunita´ che un genitore puo´dare ad un figlio per avviarlo alla vita...su quanto sia forte l'influenza che un adulto ha su un ragazzino...e questo esteso alla figura dell'educatore ha iniziato a far scaturire in me una gran voglia di rimettermi in gioco in maniera differente...di donare me stesso per far si che gli altri possano scoprire e affacciarsi al mondo anche attraverso i miei occhi, i miei pensieri e soprattutto i miei sbagli...con la totale liberta´e l'obbligo di percorrere una strada migliore e piu´consapevole della mia. La serata a Leon scivola poi via tra una cena in una parco e una rapida "vuelta" di Pinchos nel Barrio Umido prima del coprifuoco imposto dalle monache per le 9.30, ora della compieta. Con la giornata di oggi il cammino ha continuato a regalare emozioni, storie, paesaggi, imprevisti e scelte pronte ad essere modificate...mi ha regalato di incontrare nuovamente Cristina (l'hospitalera di Granon) che ha iniziato a farsi il cammino da Leon e con la quale stasera ho condiviso la cena.Poi ci sono le chiacchiere in tutte le lingue del mondo senza capire bene ne cosa ci viene detto, ne soprattuto cosa si sta dicendo;poi c'e´il corso di Spagnolo a cui mi sottopone Javier che pero´sembra non dare i suoi frutti, mentre i miei insegnamenti basilari di italiano ("So alle barbe"..."Si cazzo"..."Pandorino" ecc) stanno andando alla grande col "chico"spagnolo;Poi ci sono i sorrisi, gli sguardi, i brividi sulla pelli, le preghiere nelle chiese, i pasti condivisi con chiunque, il descanso pomeridiano, i piedi nel rio....in fondo c'e´ il sentirsi a casa....a casa como siempre!!!

mercoledì 1 agosto 2012

E quinidi uscimmo a riveder le stelle...

Si parts presto la mattina da boadilla;si parte soli la mattina da boadilla...in cielo stellato a farci. Un cielo stellato a farci compagnia,la Luna Che illumina il cammino,il volo dei pipistrelli Che rende selvaggia l'uscita dal paese e mi accompagna fino al sorgere del sole alle mie spalle.tappa fatta di pensieri,fatta di sensazioni forti impossibili da trasferire Sulla tastiera di un computer;fatta di nostalgia per la compagnia lasciata alle spalle e Che un segno indelebile ha impresso lungo il mil Camino,e fatta di tanta voglia di arrogate e vedere cosa la vita aveva previsto per me una volta giunto a Carrillon de los...ebbene torna a riecheggiare la magia del Camino,quella magia che riunisce le persone che inseguono la propria leggenda personale..ed ecco che ada ttendermi all'albergue unicipal de santa maria c'e´ Javier, con il quale passo tutta la gioranta in un parco a descansare e a fare il bagno nel fiume, poco dopo ecco Ester e Arthur, ancora dopo Matteo....e infine arriva anche Pietro..ognuno arricchito da una giornata vissuta in solitaria e pronto a rimettersi in gioco nella "famiglia" creatasi nel cammino. Cosi' la giornata scorre tra canti con chitarre, djembee` e flauti gestita dalle suore della confraternita´, una messa con benedizione dei pellegrini davvero toccante,sentita e partecipata, accompagnata dall'ormai proverbiale suono dell'organo toccato da Arthur che ci allieta le celebrazioni eucaristiche e le rende molto piu´intense, e la classica cena a base di vagonate di pasta e verdurame vario magistralmente preparata dal sottoscritto :) La mattina si riparte...e pero´come al solito nel cammino, non cé' mai niente di scritto a tavolino, niente di prevedibile e programmabile.Matteo non riesce a superare il dolore procuratogli da una vescica di dimensioni "bibliche", tanto per rimanere in tema, ed e' costretto a fermarsi un giorno, con lui Ester il cui mal di gola unito a principi di febbre si fa troppo importante per permetterle di camminare...lasciamo per strada due importanti compagni di viaggio,´la loro semplicita', la loro gioia, la loro voglia di conoscere, di scoprire, di buttarsi nelle avventure ci manchera´ sicuramente, nella speranza, come sempre che la strada ci metta nuovamente fianco a fianco. Ma non e' finita qui....anche io, come il miglior ciclista alla terza settimana di tour, o il miglior Colombiano in qualsiasi vacanza:) vengo colto da una crisi allucinante di stomaco che mi mette ko e mi costringe a interrompere a meta´ la tappa. Vengo soccorso praticamente da tutti i pellegrini conosciuti in questi giorni, che mi coprono, mi prendono del the, mi accompagnano all'albergue, tra tutti Javier che si ferma addirittura a dormire con me e mi porta la cena a letto. Giornata difficilissima ma che mi ha insegnato tanto. Mi ha aiutato ad accettare di potersi riscoprire vulnerabile, mi ha aiutato ad accettare che gli imprevisti, le difficolta´ e le cause di forza maggiore possono modificare anche il mio di cammino e non solo quello degli altri. E' stato bello oggi durante il tragitto osservare come tutti e dico veramente tutti i pellgrini incontrati nel nostro tappone castellano (41 km con medie superiori ai 6 km/h per recuperare la tappa perduta ieri) mi chiedessero come stavo...ma quanto gente si ricorda di me??certo mi devo proprio fare una bella pubblicita´:) Siamo dunque giunti al Burgo Ranero, piccolo pueblo a 38 km da Leon che proveremo a raggiungere domani gambe e piedi permettendo e probabilmente partendo di notte per affrontare il tratto che ci si prospetta (13 km di mesetas) un po' al fresco...dunque é´proprio il caso di dirlo...dopo le tempeste, le burrasche e gli arrivederci/addi...siamo pronti per uscire fuori a riveder le stelle..

domenica 29 luglio 2012

una giornata ancor piu´ particolare...

"Oggi e` proprio una giornata particolare eh??"..."a me tutte le giornate sono sembrate particolari e diverse una dall'altra Gabri"...
Dopo il cammino-turismo vissuto a Burgos si riparte per la terra delle mesetas che ci accopagneranno fino a Leon.Il paesaggio inizia a cambiare;grandi distese di campi di grano;un'infinita marea gialla che non lascia intravedere niente circa il futuro, a poco a poco fa dimenticare il passato e ti costringe a concentrarti sul presente. Nel nulla pero`c'è il tutto...il tutto fatto di sofferenza e fatica sotto temperature proibitive affrontate alle 2 di pomeriggio; il tutto fatto di silenzi che portano dietro pensieri, ricordi, progetti;il tutto fatto di suoni, quelli della natura che ci cironda, del vento che soffia nei campi ancra da mietere, i ciottoli della strada trascinati e scalciati dai nostri passi;il tutto fatto di compagni e compagnedi strada che camminano al tuo fianco; il tutto fatto del proprio cuore che batte e che trasmette emozioni fortissime;cosi' se ne va il primo approccio alla mesetas, una tappa che ci porta ad Hontanas e che ci separa credo definitivamente da Carletto, Maria Elena e Franco (che hanno sostato 11 km prima) e da Francesco (che ha deciso di allungare la tappa).Il piccolo paesino, che campa di sui pellegrini e sul cammino di Santiago, e' posto in una conca inaspettata e improvvisa che appare dopo una decina di km di distese di grano e girasoli;il piu` classico dei miraggi tipici di un deserto, arricchito da una strepitosa piscina in cui ci concediamo un po' di vita vacanziera. La serata i conclude con una cena finalmente leggera sulla terrazza dell'albergue e il resto e`affidato questa volta, non alle solite ciecchiere, schiamazzi, risate, ma solamente ai pensieri che iniziano a librarsi in aria come i tanti sparvieri incontrati negli ultimi giorni di cammino; ma proprio come sparvieri sembrano poi riversarsi su di noi. Pietro va aletto nervoso, pensieroso, senza salutare; Ester e Arthur hanno deciso di allungare la tappa del giorno seguente (oggi) e di separarsi da noi, che da programma abbiamo il pernotto fissato per Puente Fitero (hosptal gestito dalla confraternita´di San Giacomo a Perugia che ci ha fornito le credenziali). Si tratta di un appuntamento a cui teniamo molto, desiderato, atteso. Nella mente ci figuriamo la cena comunitaria, l'accoglienza calorosa con il rito della lavanda dei piedi, una messa domenicale in italiano (dopo i vari "sentado ala derecha del padre" e "padre todo poderoso" che hanno accompagnato le celebrazioni eucaristiche alle quali abbiamo assistito fino ad ora).Gia´dalla sveglia pero´qualcosa lascia presagire che questa non sara´veramente una giornata come le altre. Pietro si sveglia ancor piu´nervoso, come se annusasse qualcosa, come preoccupato che la quotidianeita´e la "famiglia" creatasi lungo questa prima meta´di cammino (domani siamo alla 15 tappa) possa dividersi. Ci mangiamo letteralmente i 18 km che ci separano dall'eremita di San Nicolas a Puente Fitero. Alle 11 siamo li e iniziamo un lungo "descanso" per aspettare l'orario di apertura (le 15). Iniziano i pensieri, l'accoglienza non entusiasmante dataci dagli hospitaleros, la mancanza di garanzia di poter trascorrere li la notte e poi chissa´....in mela voglia di andare avanti, la voglia di continuare a scoprire, probabilmente la voglia di rimettermi un po' in discussione, ripartire da solo come da solo sono salito su quel treno il 14 luglio alle 00.44. Alle 13.30 mi rimetto lo zaino in spalla;mi scambio con Pietro un lungo abbraccio,i rispettivi ringraziamenti per questi giorni trascorsi assieme che mi hanno lasciato e mi lasceranno per sempre nel cuore qualcosa di indescrivibile e che segnera´per sempre l'uomo che sono e saro´;manca poco alle lacrime, gli consegno il mio programa di tappe da qui a Santiago, sara´il Cammino nel caso a riunirci, niente contatti telefonici, niente appuntamenti in Albergue...si riparte, ognuno da solo, ognuno a confronto con se stesso, nuovamente senza garanzie, nuovamente alla ricerca di nuovi stimoli...con la speranza forse un giorno di potersi incontrare di nuovo lungo la strada...."....oggi credo proprio sia una gioranta ancor piu´particolare my friend"...

un grande abbraccio, e che possa arrivarmi, qui in questo sperduto paesino della Castilla (Boadilla del Cammino) il vostro....cheora ne ho veramente bisogno!

Tiago

venerdì 27 luglio 2012

un pellgrino da bosco e da riviera...

Siamo giunti ormai, dopo due giorni di cammino, a Burgos, con tappa intermedia a Atapuerca (antico sito preistorico...con ritrovamenti di resti umani che sembrano risalire a 800.000 anni fa).Due tappe sofferte per il gruppo stabile costituito dal Veronese Pietro (in arte Petrus), l'ungherese Ester e la Canadese Barbara (fisioterapista che molto genitlmente ha risistemato la mia spalla dolorante dopo la giornata passata a camminare con un bastone stile Gandalf misteriosamente regalatomi a Granon).
Due giorni di cammino e riecheggia nella mente questo  modo scherzoso, ma non per questo poco veritiero, con cui mi ero presento, sotto precisa domanda, all'Hospitalera di Granon.Ed e´proprio questo il modo in cui sono trascorse altre due tappe di questo lungo percorso, spirituale e fisico, che porta a Santiago de Compostela. Il pellgrino da bosco, quello che riflette lungo il cammino, che si prende i momenti di solitudine nelle strade assolate percorse nel cocente pomeriggio castillano per guadagnare qualche km e accorciare la tappa successiva, quello che guarda cadere la pioggia e infuriare la tempesta ad Atapuerca anche quando l'ora si fa tarde e il materasso chiama, quello che trova forza nell'eucarestia presa giusto in tempo all'arrivo di stamani a Burgos, quello che trova serenita´ e nuova linfa in un'omelia di un prete, fan di Bruce Springsteen, a Tosantos e svolta una giornata sino a quel momento apatica; dall'altra parte un pellegrino da riviera, quello che aspetta Stafanone e gli fa compagnia fino all'ultima birra (pur mantenendo il fioretto  bevendo solo acqua), quello che scherza,gioca, organizza le cene goduriose, coinvolge, prende la chitarra, canta nei locali e per strada a squarciagola;quello che socializza anche con i muretti e pone questioni improbabili su qualsiasi aspetto, anche il piu´futile dell'esistenza umana; il pellegrino da riviera che fa il turista e si concede ricchi assaggi di Pinchos a Burgos, non bada a spese e si gode ogni giornata fino all'ultimo minuto in maniera intensa....che poi...fermandosi un attimo a pensare, riscopre il suo pellgrino da bosco che ha trovato in se stesso, nella gioia di chi cammina al suo fianco, e nel Signore la sua riviera....

mercoledì 25 luglio 2012

nel cammino le cose non si cercano...si trovano...

Una due giorni particolare...una due giorni sicuramente affascinante...una due giorni fuori dal mondo con pernotto nel piccolo e affascinante Albergue Parrocchial di Granon. Tante emozioni, tante sensazioni, tanti brividi sulla pelle. Il suono delle chitare che riecheggia nell'abside e nel campanile dell'antica chiesa, una candela che gira tra i presenti sistemati in cerchio. Perosne che parlano lingue diverse;persone, pellegrini che in lingue diverse dedicano e rivolgono le loro preghiere al signore che accompagna il loro/nostro cammino. La sensazione che tante serate vissute insieme ad amici a parlare, le tante correzioni e i tanti confronti degli anni scout, le catechesi e le riflessioni siano state trasportate in questo pequeno pueblo ai confini della regione de La rjoca con quella di Castilla y Leon dove siamo entrati oggi dopo un'oretta di cammino. Un dejaveu lungo un giorno, un qualcosa di indescrivibile che continua a farmi battere il cuore e che, inevitabilmente, lascia un po' di nostalgia per questa che sicuramente fino ad adesso e' stata la tappa piu' significativa e piu' coinvolgente del cammino. Nostalgia che nel camminare si trasforma in quel poco di tristezza che ti fa realizzare quanto ogni giorno si possa donare alle persone che ci stanno accanto e che incrociano le nostre strade, i nostri cammini. Quel poco di tristezza che ti fa realizzare quanto sia bello donare agli altri e donarsi agli altri; far spuntare un sorriso sui loro volti affaticati dalle giornate, provati dalle difficolta´che la vita ci mette di fronte; Quel poco di tristezza che ti accompagna in quel momento in cui un abbraccio importante, significativo, un abbraccio che viene dal cuore, termina e sembra volerti dire:"addio e grazie per esser stato, anche solo per poco, sul mio cammino".
Oggi Santiago, santo protettore dei pellegrini e della Spagna tutta. Albergue parrocchiale di Tosantos, altro posto, altri Hospitaleri, che subentrano a Cristina e Virna che ci hanno tenuto compagnia ieri,altre realta´, e un altra avventura nella quale tuffarsi, dalla quale ottenere in meglio, seppur con quell'apatia che ti porti dietro dopo aver vissuto qualcosa di stupendo e che credi irripetibile....ma in fondo si sa...e´inutile cercare lungo il cammino un'esperienza simile o equiparabile....un'esperienza simile, credendo e camminando, si trova!

Ps. ho deciso che al mio ritorno alla quotidianeita´fiorentina vorrei esser chiamato Tiago (me gusta muchissimo);

lunedì 23 luglio 2012

Buon viaggio hermano querido y buen cammino...

E alla fine arrivo' anche la serata un po' diversa,la serata dove i pellegrini smettono i loro panni di camminatori sell'anima e dello spirito,prendono in braccio una chitarra, la voglia di stare insieme,l'entusiasmo che un'esperiena simile rilascia a piccole grandi dosi dentro il cuore di ognuno e cominciano a fare festa!!tutto dopo un'altra giornata di cammino,di duro cammino tra gli straordinari vigneti della provincia de la rjoca!giornata di forti condivisioni con l'ormai inseparabile compagno di strada Pietro con il quale si sta creando una sintonia sempre piu'puo forte e spontanea,fatta di parole,fatta di preghiere,fatta di sorrisi e sileni,fatta di rispetto dei momenti e degli spazi e,penso e spero,fatta di grande stima reciproca!giornata che vede la momentanea separazione dal nostro nuovo trio,di Ester,che segna e non poco il mio compagno veronese!la ragazza ha bisogno di viversi un po' solitariamente il cammino e prende la sua strada,per poi presentarsi carica e piena di vita,forte di quella energia che una giornata lontano dalle certezze che si era creata lungo il cammino ha saputo donarle.beh,la mia vita alla moviola prosegue,e si arricchisce di condivisioni e di momenti di comunità (cm la cena per 16 persone preparata da my frind Javier a base si Arroz y pollo)....potrà poi prevedere,come stamani delle separazioni,selle scelte inaspettate e improvvise...in quel caso e in ogni caso,sarà sempre e per tutti un buon viaggio hermano querido e buen cammino!

domenica 22 luglio 2012

Il mio mondo alla moviola

Comincia alle 5 come ormai da una settanta,il mio mondo alla moviola,comincia rilassat,con il sorriso dinnanzi ad una colazione preparata in comunità, comincia con l'esercizio di Coelho...che in fondo non chiede altro se non saper osservare un mondo così, un mondo a misura d'uomo e non di macchina come siamo abituati a vivere, un mondo che lasci il tempo di osservare i ciottoli schiacciati dall'incessante passaggio di pellegrini,un mondo fatto di nuvole minacciose all'orizzonte che promettono tempesta,salvo poi lasciare spazio ad un festoso pomeriggio di sole;un mondo dove esiste la preghiera, dove si arriva a vivere una vita parrocchiale con gioia e comunità, senza essere assaliti dai demoni che imperversano nella nostra quotidianità;un mondo in solitaria,perché no...come il cammino di oggi;nel quale hai tempo per guardarti dentro,tempo per gioire delle piccole cose, tempo per cAntare e dedicare e dedicare una canzone ai ragazzi del clan che condividono, a loro modo durante la route che stanno affrontando,le mie stesse sensazioni e emozioni;tempo per soffrire, per credere di non farcela,con i piedi che fanno male e le vesciche pronte a scoppiare da un momento all'altro;tempo per ingozzarsi di 'pinchos' una volta arrivati in città (logrono)...a proposito,penso sarò l'unico pellegrino della storia a tornare ingrassato dal cammino...un tempo per sorridere e scambiarsi gioia reciproca con il seminarista camerunense che mi accoglie all'albergue parrocchiale dove passero la notte e vivrò i momenti più intensi a livello spirituale di questo caino (messa con benedizione,cena e colazione comunitaria,orazione) e com quello pro eminente da El Salvador che,di sgamo,mi da la password del wi fi col quale mi sto connettendo grazie all'i phone di pietro...c'è poi inoltre un tempo per ritrovarsi e abbracciarsi a cine tappa dopo una giornata di cammino, e così e' bello vedere in chiesa Pietro e Ester che hanno finalmente raggiunto Logrono, trovare Francesco all'ingresso del paese e tornare ad incrociare nuovamente i nostri cammini e le nostre vite,e' bello sapere che tutti gli altri(Carlo,franco,Elena,javier e su hermano€sono all'altro albergherà,e con loro tutti gli altri pellegrini,ognuno con la propria storia,ognuno con le proprie aspettative,ognuno con i suoi sogni....ognuno con il suo affascinante e unico mondo alla moviola!

Il guerriero della luce crede,e giacche crede nei miracoli,i miracoli cominciano ad avverarsi

Ad un'ora improbabile x un pellegrino mi trovo a scrivere le impressioni,le gioie e gli spunti di riflessione della giornata odierna.per la seconda volta riesco a non pagare il collegamento, oggi grazie all'i phone di pietro, il mio nuovo compagno di strada dopo che la tappa di oggi, allungata rispetto a quanto preventivato di 8 km, ha disgregato in maniera naturale tanto quanto quella in cui si era fermatA, la compagnia....comunque con appuntamento domano a logrono per la paella che javier ci ha promeso.per una volta, vorrei non parlare della tappa di oggi vista con i miei occhi, ma provre ad entrare all'interno della personalità dei tanti compagni con cui cui condivido la strada e provare a filtrarvi attraverso i loro occhi quello che ai respira,si vive e si consuma qui, sulla strada che porta a Santiago! Allora c'è il pellegrino di Pietro dico di 73 anni, alla sua settima esperienza consecutiva sulla via già onda che mi confida veder scorrere ogni anno più lenta sotto i suoi piedi;ecco che quando te l'aspetti appare Barbara, pesante fisioterapista canadese, nostra compagna di comoda, che ti chiedi come faccia a tenere il passo, e poi scopri che ama più di ogni altra cosa al mondo gli sport di montagna e il kayak e ai gode impagabili momenti del cammino sonnecchiando sulle enormi montagne di balle di fieno del territorio de Navarra!ed ecco più indietro sopraggiunge il nostro Carletti che conta i nubi alla cintura e nel cammino pensa più che altro a come trovare tutte le soluuzooni migliori alle varie problematiche che giorno dopo giorno si verificano; franco con il suo doppio Zaino eandatura scomposta che annuisce e sorride ad ogni parola che gli viene rivolta; Elena che alla fine di ogni tappa sembra chiedersi come farà ad affrontare la successiva;Francesco, il gran camminatore triestino riflessivo, consapevole e determinato che matura concetti belli e puri da condìvidere, come il paragone tra le ombre che il sole proietta sui nostri corpi e le energie che abbiamo da spendere durante la giornata...molto,molto affascinante;c'è Stefano con quell'aria dA duro che riscopri come fragile e profondo, anche se si scola 6-7 boccali di birra al giorno;c'è Ester che affronta con la sua serenità e spensieratezza il cammino, come se la sua testa fossa proiettata su un universo parallelo, un universo felice e nel quale si dispensa serenità e amore;ci sono poi tanti altri pellegrini,tante altre storie da raccontare, tanti altri sentimenti che come torrenti scorrono lungo il il cammino... E poi c'è il cammino di Pietro che porta con la sua simpatia la parola del signore, che guarda nel cuore delle cose, che mi aiutata a riscoprire a fondo la preghiera, cm se il signore lo avesse messo sul mio camino per accogliere la mia richiesta del giorno precedente...in fondo questi siamo noi, questi sono i pellegrini che percorrono la rotta verso sanriago,guerrieri della luce che credono e sognano, e giacche' credono nei miracoli, i miracoli cominciano ad avverarsi! Con ludione d'obbligo dedicata al branco delle oppone e alle sue vdb...buona cacciA v.v.l.l. Buona caccia fratellini e che i vostri sogni più segreti possano realizzarsi durante questo campo!!

venerdì 20 luglio 2012

"non si vede bene che con il cuore, l'essenziale e´invisibile agli occhi" Capitolo II

Tappa semplice quella odierna, che ci ha permesso di raggiungere el pueblo di Estella intorno alle 11.30. Non ci sono stati mai, a differenza delle precedenti tappe, momenti di solitudine. Ogni giorno credo che lo spirito di un uomo abbia bisogno di qualcosa di diverso;cosi´sono diverse le esigenze, le necessita´, sono diverse le energie a disposizione, fisiche e mentali, e´diversa la voglia di mettersi in gioco, di condividere se stesso. Ci sono giorni lungo il cammino in cui si ha bisogno di parlare con se stessi, ascoltare il proprio cuore e la propria mente; ci sono poi giornate in cui si ha bisogno di tirar fuori tutte queste riflessioni o altri sassolini che il nostro cuore si porta dietro...oggi e´stata una giornata di queste. Passata interamente a chiacchierare, con il gruppo di Bellunesi prima,che ha forcato l'appuntamento per la pasta serale tra italiani nonostante il cartello con il quale avevamo segnato loro l'albergue del pernotto (gestito dall'Anfas, associazione cho opera con i ragazzi con pronlemi di disabilita´)...e con Francisco Javier, un chico spagnolo che fa il cammino per la terza volta (la prima a 13 anni, ora ne ha 23). Uno scambio molto profondo lungo tanti km, una sintonia fatta di parole (praticamente una lezione itinerante di spagnolo che passa dal reparto alco-alimentare ai piu´banali mezzi di trasporto e informazioni per sopravvivere), di sguardi, di gesti, di sorrisi...tanti sorrisi...momenti che ti cambiano la giornata e la rendono migliore. A dire il vero era cominciata gia´nel migliore dei modi: il cioccolatino con il quale ho interrotto solo per un attimo il mio fioretto offerto da Pietro (veronese giunto in solitario sul cammino e che viaggia assieme ad una ragazza ungherese) per il suo compleanno ha un sapore tutto nuovo e diverso dai bocadillos e la semplice frutta che hanno rappresentato praticamente tutte le nostre precedenti colazioni. Pietro e´un ragazzo interessantissimo e molto simpatico. E´una persona stimoltante...il classico "personaggio", giunto tra l'altro nel momento giusto al posto giusto e che mi ha tranquillizato dopo la chiacchierata di ieri con Diegos che, per quanto mi abbia affascinato, aveva reso piuttosto irrequieto il mio spirito da pellegrino. Domani potrebbero esserci delle separazioni naturali ma fino ad ora la combriccola procede spedita (ognuno con i suoi spazi ma con la gioia di condividere i momenti comuni)....ps. Carlo ha scalato il suo primo buco alla cintura :)...ma questo, solo Dio puo´saperlo........e forse in parte anche le vesciche che da oggi stanno spuntando sui miei poveri talloni indifesi.

BILANCIO:
Esta Bueno:La giacca a vento la manana (Pala probabilmente ti chiedero´di regalarmela quando torno...mi ci sto affezionando a bestia);i sapori della natura che ci circonda; la condivisione; le amicizie; la serenita´; il tempo da dedicare a se stessi; la tienda donde se puede buscar la comida mentre si cammina;il bucato appena giunti all'albergue;la doccia dopo il bucato; gli esercizio del libro di Coelho condivisi con l'Ila...(domani mi tocca fare il bradipo nella tappa..:); il canto del gallo al mattino; camminare quando e´ancora buoio e il mondo intorno a te ancora dorme; il sorriso di un compagno che esta en el camino; dire Ola y buenas dias a la gente che passa (ma Javier dice che se mi limito al primo passo inosservato, con il secondo mi scuccano subito che nn sono spagnolo...oggi abbiamo usato la tattica dell'uno x uno..io il primo e lui il secondo); il modo in cui Carlo dice "fantastico" per ogni cosa che accade; e tanto altro ancora...
No esta bueno:il sandalo distrutto che pero´regge l'anima con i denti (quindi un pochino sta anche bueno);Uno zaino molto pesante che pero´ha dentro un solo cambio peraltro mai utilizzato; sentirsi talvolta vincolati pur essendo partiti da soli e senza vincoli (c'e´da lavorare solo su me stesso qui);sforzarsi di pregare (vorrei riuscire a rendere piu´naturale la preghiera...proprio per questo ho pregato oggi...per chiedere al signore che renda naturali e mai forzate le mie preghiere)

Buona notte



"non si vede bene che con il cuore, l'essenziale e´invisibile agli occhi"

IV TAPPA: Puente la Reina - Estella
Albergue de Anfas
Carrellata fotografica